L’AQUILA: – di Marco Signori – Vanno a quattro ditte abruzzesi e una siciliana i lavori dei 5 lotti in cui è suddiviso il secondo stralcio dei sottoservizi, il mega cantiere della ricostruzione post terremoto dell’Aquila. Sono le Srl Armido Frezza e Walter Frezza Costruzioni, il Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) costituito dalla Cons Ccp di Forlì e dall’abruzzese Edilstrade Srl, la Porcinari Srl di Montorio al Vomano (Teramo) che si è unita all’aquilana Vittorini Emidio Srl, la Angelo De Cesaris Srl di Francavilla al Mare (Chieti) e la Framich di Valverde (Catania).
L’assegnazione durante la seduta pubblica di stamattina nella sede della Gran Sasso Acqua Spa (Gsa), stazione appaltante.
Circa 35 milioni e mezzo di euro l’importo complessivo dei lavori per la realizzazione del tunnel intelligente ispezionabile nel quale corrono le reti idriche e fognarie, quelle telefoniche e dell’energia, la banda larga, che sommato al primo stralcio costituisce un investimento da circa 80 milioni rappresentando la più grande opera pubblica della ricostruzione.
Cinque i lotti in cui è suddiviso il secondo stralcio: Quarto San Pietro, Quarto San Giovanni-San Marciano, Quarto San Giorgio-Villa Comunale, asse viario Via Strinella e asse viario Viale Croce Rossa.
Alla gara d’appalto hanno risposto una quarantina di imprese da tutta Italia, dopo le esclusioni per carenze progettuali ne sono rimaste in ballo circa la metà. Una decina delle quali abruzzesi, di cui la metà aquilane, tra cui la Edilfrair di Gianni Frattale, che in associazione temporanea con Acmar e Taddei ha vinto l’appalto del primo stralcio.
Il raggruppamento composto dalla Armido Frezza Srl e dalla Walter Frezza Costruzioni Srl aveva offerto un ribasso d’asta più vantaggioso sia per il primo che per il secondo lotto, ma potendosene aggiudicare solo uno ha ottenuto i lavori del I, essendo di maggiore importo.
Secondo fonti interne alla stazione appaltante le ditte escluse hanno già fatto ricorso, ma sia il Tar che il Consiglio di Stato li ha respinti tutti. In tre dei cinque lotti, poi, le imprese risultate prime avevano presentato offerte economiche anomale che la commissione di gara ha vagliato dirimendo i dubbi, prima di stilare la relazione che ha portato oggi alla conferma dell’aggiudicazione.
Ad essere interessate sono alcune zone nel cuore del centro storico, ad oggi ancora disabitate, ma anche l’anello viario a ridosso delle antiche mura sul quale scorre il maggior traffico della città. Ed è per questo alla Gran Sasso Acqua Spa (Gsa), stazione appaltante, si temono “difficoltà maggiori di quelle attraversate fino ad ora”, dove la scoperta di reperti archeologici ha rallentato i lavori.
L’intervento più costoso è quello del Quarto di San Pietro con 11 milioni e mezzo di euro, segue quello di San Giovanni e San Marciano con 9,5 milioni circa, il Quarto di San Giorgio e della Villa Comunale appaltato a 6,5 milioni. Infine gli assi viari di Viale Croce Rossa, 4,7 milioni, e Via Strinella, 3 milioni e mezzo.
Essendo bassi importi, almeno rispetto al primo stralcio che si è aggiudicato la società consortile composta da Taddei, Edilfrair e Acmar, alcune imprese hanno partecipato alla gara da sole senza costituire Raggruppamenti o Associazioni temporanee di imprese (Rti o Ati).
“Dall’assegnazione dei lavori al loro inizio passeranno un paio di mesi, il tempo di predisporre il progetto esecutivo – ha detto il direttore tecnico della Gsa Aurelio Melaragni nella seduta pubblica di stamattina – Quindi entro l’estate dovrebbero partire”.
I lotti, almeno sulla carta, partono contemporaneamente, ed i tempi di ultimazione previsti sono di 18 mesi per ciascuno.
Lungo le strade interessate aperte al traffico si procederà con il restringimento della carreggiata, come sta avvenendo attualmente lungo Via XX Settembre, e l’istituzione di un mega senso unico. Soluzioni alla viabilità che saranno comunque studiate insieme al Comune e alle imprese.
Il collegio di gara, presieduto da Melaragni, è composto dal responsabile dell’Ufficio legale di Gsa, Giuseppe Bucchiarone, e dal direttore amministrativo dell’azienda, Raffaele Giannone. Il giudizio tecnico sui lavori è stato affidato ad una commissione esterna, presieduta sempre da Melaragni, e composta dagli ingegneri Giuseppe Liberotti e Maurizio Leopardi.
Questi i lotti e le imprese aggiudicatarie: 1° lotto, Armido Frezza Srl e Walter Frezza costruzioni Srl – 2° lotto, Rti Cons Ccp ed Edilstrade Srl – 3° lotto, Porcinari Srl e Vittorini Emidio Srl – 4° lotto, Angelo De Cesaris Srl – 5° lotto, Framich.