L’AQUILA – “Le notizie degli ultimi giorni di uffici territoriali pubblici che da L’Aquila prendono altre strade, come la ministeriale Soprintendenza Abeap e la regionale Arap, sono soltanto le ultime, in ordine di tempo. Di un disegno molto preciso, di svuotamento di uffici e centri decisori, iniziato nell’immediato dopo terremoto, che pero’ sta riuscendo ora al partito che contemporaneamente governa Paese, Regione e Comune”. Cosi’, in una nota, il Comitato aquilano di Possibile. “E’ incredibile -proseguono dal Comitato ‘Leone Ginzburg’- come un disegno iniziato sette anni fa con i tentativi dei partiti di destra, si stia perpetrando oggi con sfacciata disinvoltura dal partito di governo. E non e’ una questione di campanili, come vogliono farla passare i maestri della distorsione della realta’, bensi’ di uffici, funzioni e lavoro che sono andati e continuano ad andar via dal capoluogo di regione. Che da una parte si vuole ricostruire fisicamente a parole, dall’altra si demolisce un atto dopo l’altro, con un avvilente squilibrio di intenzioni”. “Al lavoro che si sposta conseguentemente, alle famiglie ed ai lavoratori di questi uffici chi ci pensa? Soprintendenza archeologica, Azienda regionale per le attivita’ produttive, chissa’ domani quali altri. Per altro -affonda la nota- tutto spostato a senso unico verso i territori di origine dei principali esponenti del governo regionale e del suo principale partito, le cui deboli e sconclusionate repliche certo non possono smentire la realta’ dei fatti e degli atti di governo ed amministrativi”. “Nonostante tante chiacchiere, parole vuote ed annunci roboanti, la verita’ e’ che per questa citta’ manca un progetto complessivo, di ampio respiro e di lungo termine. Esistono solo trovate estemporanee, come l’inutile ponte di fresco annuncio. Ma alla citta’ -ammonisce in conclusione il Comitato cittadino di Possibile- l’unico ponte che serve e’ quello sul futuro; un futuro che non riguardi una citta’ svuotata di funzioni, di lavoro e -conseguentemente- di persone”.