L’AQUILA: – Domani, giovedì 17 dicembre, alle 17.30 nell’Auditorium del Parco, nell’ambito dell’Aquila Film Festival, si terrà la presentazione del libro “Pier Paolo Pasolini. Vivere e sopravvivere” di Italo Moscati.
All’incontro, moderato dal giornalista-scrittore Antonio Di Muzio, parteciperà anche il professor Angelo Moscariello.
Quest’anno ricorre il quarantennale della morte dell’autore di Casarsa assassinato nella notte tra l’1 e 2 novembre nel lido di Ostia nel 1975, e l’organizzazione dell’Aquila Film Festival, ha pensato bene di ricordare Pasolini con due tra i più grandi studiosi dell’opera del regista-scrittore. Il libro pubblicato dalla casa editrice Lindau ripercorre le tappe del poeta focalizzando l’attenzione sul periodo della contestazione alle fine degli anni ’60, sulla presentazione di Teorema alla Mostra del Cinema di Venezia, sui contrastati giudizi della Chiesa, sul rapporto con gli altri autori, ma anche sull’isolamento di Pasolini. Ne esce dal libro di Moscati un personaggio placido e fragile, che contrasta con la sua rabbia dei suoi interventi “corsari” sulla stampa. Ma allo stesso momento un personaggio dalla forza sovrumana e “fuori dal tempo”. «Il suo è un “romanzo esistenziale” sacro per dignità e pensiero; e inviolabile patrimonio di chi non lo commemora, ma ne avverte acutamente la mancanza» (Italo Moscati, quarta di copertina).
Angelo Moscariello poi introdurrà la visione di Medea (1969) alle 18.30 interpretata da una grande Maria Callas, la donna che insieme con Laura Betti ha caratterizzato per vari motivi la vita di Pasolini. Nell’incontro si parlerà anche di questo rapporto con la celebre soprano greca. La Medea di Pasolini appare a-temporale, una metafora della crisi del nostro tempo, dove la fine della Storia e l’inizio della stessa coincidono. In un’epoca dove ogni valore sacro e le stesse basi dei rapporti materiali tra esseri umani e tra questi e l’ambiente si sono inevitabilmente corrotte.
Di seguito il programma di domani giovedi 17 dicembre de L’Aquila Film Festival 2015:
Ore 17:30
Incontro: “Pier Paolo Pasolini, l’Uomo e il Regista”. Omaggio a 40 anni dall’assassinio
Presentazione del libro “Pier Paolo Pasolini. Vivere e sopravvivere” di Italo Moscati.
Saranno presenti l’Autore e il Prof. Angelo Moscariello. Modera Antonio di Muzio, giornalista.
Ore 18:30
Proiezione del film “Medea” di Pier Paolo Pasolini
Ore 20:30
CONCORSO CORTOMETRAGGI
– A musical life di Erwan Le Gal (FRANCIA)
– Zarautsen erosi zuen di Aitor Arregi (PAESI BASCHI, SPAGNA)
– Driven di Johannes Bachmann (GERMANIA)
Ore 21:00
IN CONCORSO: BELLA E PERDUTA di Pietro Marcello
Il pastore Tommaso, detto l’Angelo del Carditello per aver salvaguardato a proprie spese la reggia borbonica, muore la notte di Natale. Dall’aldilà viene conferito a Pulcinella l’incarico di salvare dal macello il bufalo parlante che Tommaso aveva adottato, Sarchiapone.
Oltre il documentario e oltre la fiction, come un alchimista anti-narrativo, che della commistione di elementi eterogenei o ossimorici ha fatto cifra stilistica. Guidato dall’intensità lirica di una egloga fuori dal tempo, Pietro Marcello sceglie una vicenda particulare – la sorte di un bufalo destinato, in quanto maschio, al macello – per raccontare il divario sempre più drammatico che separa l’Italia dagli italiani. Individuando nella natia terra dei fuochi il luogo di elezione per osservare zenit e nadir del Belpaese: la camorra, la brutalità dell’ignoranza e il disprezzo per il passato da un lato, lo splendore dei paesaggi e gli slanci individuali di ingegno umano dall’altro. La commistione di elemento documentaristico e di elemento fantastico si trasfigura quindi in un insieme inestricabile di fiaba-apologo e cruda presa di coscienza di cosa siamo diventati, forse irreversibilmente.
Il regista:
Pietro Marcello, classe 1976, debutta su Radiotre nel 2002 con il radiodocumentario Il tempo dei magliari, cui farà seguito il debutto alla regia con i corti Carta e Scampia. Dopo il documentario Il cantiere, vincitore dell’11esima edizione del festival Libero Bizzarri, La baracca e la docufiction girata in Costa d’Avorio Grand Bassan, partecipa alla 64esima Mostra del Cinema di Venezia nel 2007 con Il passaggio della linea, documentario realizzato interamente a bordo dei treni espressi che attraversano l’Italia (vincitore del premio Pasinetti DOC e di una menzione speciale nella sezione DOC.it). A seguito dell’incontro con Enzo Motta, il futuro protagonista del suo film, grazie alla Fondazione gesuita San Marcellino di Genova, realizza il documentario drammatico La bocca del lupo, vincitore della 27esima edizione del Torino Film Festival.
Nel 2010 partecipa al film collettivo Napoli 24, dedicando il breve episodio Rettifilo all’omonimo corso napoletano. L’anno successivo presenta al Festival di Venezia due documentari sul cinema: Il silenzio di Pelešjan, sul regista d’avanguardia Artavazd Pelešjan, e Marco Bellocchio, Venezia 2011, un breve ritratto del regista piacentino.
Negli anni successivi gira alcuni episodi per film collettivi, e nel 2015 presenta al Festival di Locarno il lungometraggio Bella e perduta.