L’AQUILA: – “L’arresto dell’ex assessore Tancredi e di altri quattro imprenditori impegnati nelle operazioni di ricostruzione a L’Aquila testimonia ancora una volta la necessità di istituire quanto prima una Commissione Parlamentare d’Inchiesta che si affianchi all’ottimo lavoro fin qui svolto dalla Magistratura e individui le ineludibili responsabilità politiche di coloro che hanno alimentato una fase post terremoto dominata da malaffare e corruzione”.
A dichiararlo la Cittadina al Senato del M5S Enza Blundo che è intervenuta ieri nell’aula del Senato nella discussione sul decreto Enti Locali.
“Grazie anche al fondamentale contributo del M5S – continua l’esponente pentastellata – sono stati introdotti minimi controlli antimafia nei contratti tra privati, ma occorrerà valutare sul campo la vera efficacia della norma e la sua effettiva capacità di garantire legalità e trasparenza. Tra le maggiori incognite, in tal senso, quella relativa all’effettiva volontà delle amministrazioni comunali di effettuare i controlli, alla luce delle recenti indagini giudiziarie che vedono coinvolti numerosi dirigenti pubblici. Il fatto poi che si giustifichi la mancata adozione della White List con la necessità di non oberare di lavoro le Prefetture non segna un punto a favore della trasparenza e della legalità. Inoltre – aggiunge Blundo – una maggiore speditezza delle operazioni di ricostruzione sarebbe stata, invece, garantita dalla fusione dei due Uffici Speciali per la Ricostruzione che possono contare su ben 300 addetti”.
“In Commissione Bilancio io e il mio Gruppo abbiamo presentato per L’Aquila numerose proposte – prosegue la Cittadina – cercando di migliorare il testo, come l’impignorabilità dei fondi destinati alla ricostruzione privata, l’inclusione delle cavità e delle cantine di pertinenza delle abitazioni nell’ambito dei contributi per la ricostruzione e l’abolizione del comma 8 -quinquies dell’articolo 4 del Decreto Legge Sblocca Italia che stabiliva per i residenti nei progetti CASE e MAP un sistema di calcolo delle utenze in base alla superficie lorda coperta degli alloggi e non del più equo criterio dei consumi effettivi. Un’ingiustizia e vessazione che il Governo ha prorogato senza vergogna fino ad aprile 2016, esponendo i cittadini aquilani, stremati economicamente, anche al pagamento di esorbitanti bollette -conclude Blundo.