L’AQUILA – Si è svolta oggi l’Assemblea annuale dei soci Confcommercio presso la sede sociale a L’Aquila, Via Giacomo Caldora, Terminal Bus “Lorenzo Natali”.
E stata l’occasione, oltre che per fare il punto sull’andamento dei settori del commercio, del turismo e dei servizi con la dettagliata relazione annuale del Consiglio Direttivo dell’Associazione, anche la prima tappa delle iniziative poste in campo da Confcommercio che fu fondata all’Aquila ancora prima della Confederazione Nazionale e prima assoluta in Abruzzo il 21 Aprile 1945.
Di seguito la relazione del Direttivo 2015:
Gentilissime colleghe e cari colleghi,
vorrei per prima cosa rivolgere a Voi tutti il mio più caloroso benvenuto ed un sentito ringraziamento per la vostra presenza a questa nostra Assemblea annuale dei soci, nella quale celebriamo il Settantennale della nostra fondazione.
Il 21 aprile 1945 pochi volenterosi imprenditori aquilani, venticinque, ed alleghiamo alla presente Relazione l’elenco nominativo, ancor prima della costituzione della Confederazione Nazionale e pionieri in Abruzzo, decisero di fondare la nostra Associazione.
Ed a ciascuno di loro dobbiamo dire un grazie per la loro determinazione e la lungimiranza della loro azione che ci ha consentito, dopo ben settant’anni, di esistere e resistere a fianco delle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi e continuare a dargli ascolto e voce.
Siamo orgogliosi di questa nostra gloriosa storia, il nostro lungo ed esaltante viaggio, che però vogliamo continuare a scrivere e fare insieme, fianco a fianco con le migliaia di nostre aziende associate.
Questi nostri primi settant’anni per ognuno di noi rappresentano più che un traguardo un nuovo ed ancora più stimolante punto di partenza o, meglio, di ripartenza verso il prossimo futuro con le sfide che ci prospetterà e che ancora una volta affronteremo insieme.
Un sentito saluto vorrei darlo a tutti i nostri soci, ai rappresentanti dei nostri sindacati di categoria, al nostro Direttore ed a tutti i nostri collaboratori e consulenti presenti oggi ai nostri lavori assembleari ed a loro la nostra gratitudine per l’impegno e la professionalità che quotidianamente mettono a disposizione della nostra Organizzazione.
LO SCENARIO SOCIO-ECONOMICO NAZIONALE
Dopo sette lunghissimi anni consecutivi di recessione, congiuntura che non ha precedenti dal dopoguerra, le nostre aziende, quelle che hanno “retto” all’impatto di questa vera e propria Odissea economica e sociale, guardano disincantati come tutti noi al 2015, con un sottile filo di speranza visto che anche il 2014, che avevamo definito nella nostra precedente relazione assembleare “anno di convalescenza”, si è rilevato purtroppo l’ennesimo anno negativo riguardo ai principali indicatori economici.
Infatti il 2014 ed i tremendi anni precedenti, ci lasciano ancora dati pesanti sulla crisi occupazionale e analoghi sono quelli relativi alla capacità di spesa visto che più della metà delle famiglie italiane ha visto peggiorare le proprie capacità di consumo al punto che restano ancora attuali gli esiti del report 2014 CENSIS – CONFCOMMERCIO che sosteneva che la mancanza di lavoro, la classe politica inadeguata e le tasse troppo alte sono le tre principali criticità che frenano l’economia italiana.
E le dichiarazioni recentissime del Governatore Banca d’Italia Visco affermano che “siamo fermi”, che si prevede che solo alla fine di quest’anno il PIL dell’area Euro tornerà ai livelli produttivi del 2008, e per l’economia italiana ci vorranno diversi anni per tornare al livello pre-crisi.
Basti pensare che le persone assolutamente povere sono cresciute nel solo 2013 del 163% rispetto al 2006 e da meno di 2,3 milioni del 2005 ora sono oltre 6 milioni.
Questo vuol dire che un italiano su dieci è assolutamente povero e più della metà di assolutamente poveri e quindi oltre 3 milioni, vivono al Sud.
Torna quindi centrale il tema del nostro Mezzogiorno visto che gli squilibri tra nord e sud del Paese sono in forte crescita e tendono strutturalmente ad ampliarsi.
Ed in questo quadro va sottolineato che l’Unione Europea deve riconsiderare profondamente il proprio senso che non può ridursi alla mera definizione di parametri di bilancio per le economie degli Stati membri o quello di assegnare con le sue normative aridi rating alle economie aziendali per l’erogazione del credito non tenendo a torto conto delle persone e delle storie imprenditoriali che ne contraddistinguono la loro essenza più autentica.
Così facendo si rischia di trasformare il progetto e la prospettiva di un sogno comunitario continentale in un incubo tecnocratico mortificando la prospettiva strategica e lo spirito costituente che andrebbe recuperato nella sua portata fondante storica, politica e sociale.
Peraltro, nel mentre l’Europa si attarda sulle proprie identità ed è alle prese da mesi con la delicata questione greca, il Presidente Obama promuove il trattato di liberalizzazione del commercio dell’area del Pacifico TPP (Trans Pacific partnership) che lega in un’unica area commerciale i 12 più importanti Paesi delle due sponde del Pacifico, dagli Stati Uniti al Canada e Messico, dall’Indonesia al Giappone alla Malesia ed all’Australia, area nella quale transita quasi il 40% del commercio mondiale.
Ciò detto e questi fatti e questi numeri fanno davvero riflettere, e’ opportuno dire che alcune circostanze favorevoli sono emerse all’orizzonte del panorama macro economico: il calo del prezzo del petrolio, le iniziative della Banca Centrale Europea fortemente volute dal Governatore Draghi, il più calibrato livello di cambio dell’euro rispetto al dollaro, questi fattori convergenti dovrebbero nei prossimi mesi consentire un recupero di competitività al “Sistema Italia” con conseguenti ed auspicate dinamiche positive sul fronte occupazionale e quindi, in tale prospettiva il graduale recupero di capacità di spesa per le famiglie e dei consumi, dovrebbe assumere connotazioni probabili.
Certo che questi fattori positivi sono quasi tutti autonomi ed indipendenti dalle volontà e dalle azioni della politica governativa.
Questo significa che se questi fattori esogeni dalle scelte politiche fossero integrati da provvedimenti legislativi decisi e necessari di tagli dei costi pubblici inutili e sono davvero molti, di riduzioni di tasse nazionali, regionali, comunali, di politiche di riforme sostanziali e non formali riguardo gli sprechi della “cosa pubblica”, potremmo guardare con una certa fiducia al prossimo futuro con la consapevolezza che l’attesa ripresa, qualora si verificherà, davvero come tutti ci auguriamo, potrà incidere sul recupero dei diversi punti di PIL persi negli ultimi anni e che comunque il nostro mercato, nel frattempo, è definitivamente cambiato non solo nella quantità dei consumi.
Per dirlo in breve, lo stile di vita degli italiani si è profondamente modificato negli anni della recessione.
Quindi cari colleghi nulla sarà più come prima e dobbiamo continuare a sforzarci per aggiornare il nostro modo di fare commercio, turismo e servizi.
Dobbiamo continuare a cambiar pelle con la consapevolezza delle difficoltà ma anche sapendo che nei prossimi anni proprio la tecnologia rimetterà al centro dell’attenzione con la c.d. “Soft innovation” le attività commerciali di prossimità.
Secondo un recente studio della IBM nei prossimi anni le vendite di prossimità sono destinate a crescere e non a diminuire per effetto del digitale.
Tutto ciò non può né deve farci trovare impreparati e quindi per noi tutti e’ indispensabile continuare con determinazione ad investire in “fosforo” e cioè in formazione professionale continua e sistematica e nell’innovazione, solo così saremo in grado di cogliere positivamente i primi segnali di ripresa e
di offrire ai nostri clienti servizi e merci adeguate alle esigenze sempre più sofisticate dei consumatori.
Questo è il più importante impegno anche in ambito associativo e possiamo assicurarvi che stiamo ponendo in campo, in tale direzione, ogni sforzo e risorsa possibili.
Ed a proposito di risorse è opportuno ricordare che dal primo di gennaio sono venuti meno i sostegni della Confederazione Nazionale della fase post terremoto anche se, a nostro parere, la realtà provinciale è ancora nel suo complesso in gravi difficoltà e meriterebbe una ulteriore fase di supporto che abbiamo richiesto e che ci auguriamo di ottenere per affrontare questa fase difficile e delicata che abbiamo di fronte.
Noi ci auguriamo che la solidarietà, la stima e l’affetto che il Presidente Sangalli, recentemente riconfermato per acclamazione ed al quale va il nostro più affettuoso augurio di buon lavoro, il Vice Presidente Borghi e del Consiglio Nazionale tutto, possano considerare la necessità di proseguire, almeno per il prossimo biennio, la nostra azione tesa al rilancio del sistema economico e produttivo di una provincia così duramente colpita nel 2009.
Ciò, ovviamente, non deve certamente influire minimamente sullo sforzo da porre in campo per rendere al più presto possibile la nostra storica e gloriosa associazione autonoma sotto ogni profilo economico ed operativo.
L’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA ABRUZZESE E PROVINCIALE
Se gli indicatori nazionali per il 2014 sono stati negativi quelli che riguardano la nostra economia regionale e provinciale sono ancor meno confortanti.
L’economia abruzzese che negli anni novanta riuscì ad affrancarsi dal sottosviluppo del Mezzogiorno rischia di tornare a confrontarsi con scenari che pensavamo di aver archiviato da tempo.
Insomma si ha la sensazione di venir trascinati indietro ed in basso a leggere che negli ultimi anni l’Abruzzo ha perso nel solo 2013 ben 5 punti di PIL ed il 4,3% di consumi.
E fatti 100 i consumi italiani la nostra regione registra un indicatore 84,9 oltre quindici punti percentuali in meno della media nazionale.
E tra gennaio e settembre 2014 il saldo della nati-mortalità delle aziende del commercio regionali è negativo per 556 unità.
D’altro canto in assenza di politiche mirate al sistema delle micro e piccole imprese, in presenza di livelli di tassazione locale che ci pongono talvolta al secondo talvolta al terzo posto in Italia per l’entità IRAPed
ADDIZIONALE IRPEF e di una vera e propria giungla sulle tassazioni comunali che ci ha spinto ad attivare un Osservatorio Regionale per monitorare i livelli ormai insostenibili di pressione fiscale complessiva che supera il 62% un livello definito INTOLLERABILE non solo da noi, ma recentissimamente anche dalla Corte dei Conti, e dove in Abruzzo il costo dei pedaggi autostradali è il più alto rilevato nel continente.
Di fronte a tutto questo il livello del SISTEMA ABRUZZO diventa ovviamente, sempre meno competitivo rispetto a quello di altre regioni limitrofe e quindi sono necessarie ed urgenti misure correttive se si vuole restituire alla nostra regione una concreta possibilità di agganciare i segnali di ripresa che si stanno lentamente profilando all’orizzonte.
L’Abruzzo dunque negli ultimi anni purtroppo è arretrato sul piano economico e monitorando la nostra Provincia nella quale anche il processo di ricostruzione del post-terremoto procede purtroppo ancora lentamente il divario negativo sul piano del PIL nei confronti di quello nazionale si aggira intorno al 20% (80,8% su 100 nazionale) mentre il saldo della nati-mortalità delle imprese commerciali dei primi nove mesi del 2014 nella provincia risulta negativo per 165 unità di cui 137 al dettaglio.
Ciononostante il “terziario” resta il settore di attività economica che assicura i più alti livelli occupazionali nei confronti delle altre categorie produttive basti rilevare che il settore servizi complessivamente (compresa la P.A.), offre lavoro al 67% degli occupati in provincia dell’Aquila contro il 29,7 dell’industria ed il 3,3 dell’agricoltura.
Così è utile rammentare che su 30.805 imprese iscritte alla Camera di Commercio dell’Aquila ben 7.242 risultano commerciali, 2.887 di ristorazione ed alloggio e 5.976 di servizi mentre le attività manifatturiere risultano 2.712 e quelle delle costruzioni 5.542.
Quindi oltre 16.000 imprese delle circa 30.000 operanti in provincia fanno parte del “terziario di mercato” il mondo che Confcommercio da settant’anni rappresenta in provincia dell’Aquila ed al quale intendiamo continuare a dare “ascolto e voce”, questo e’ il nostro ruolo e la nostra responsabilità che intendiamo insieme a voi continuare ad onorare con impegno e lena operosa e l’intento di affrontare e superare questa fase di prolungata recessione dalla quale vogliamo fortemente uscire per riprendere la giusta ed attesa via dello sviluppo che attendiamo da troppo tempo.
Questa in sintesi è la nostra “missione” per proseguire con successo il nostro lungo viaggio, quello che ci vede con impegno a fianco delle micro e
piccole imprese da sette decenni nei quali come Confcommercio, abbiamo contribuito a scrivere le tante belle pagine del libro dell’economia abruzzese ed aquilana del suo progresso economico sociale e culturale dal dopoguerra ai giorni nostri.
IL PROBLEMA DEL COMMERCIO NEL CAPOLUOGO FERITO
Sono passati oltre 6 anni, più di duemiladuecento giorni dal 6 Aprile 2009 ed il processo di ricostruzione fisica degli edifici procede faticosamente e lentamente molto più di quanto ci aspettavamo, ma almeno procede.
Purtroppo invece non vede ancora la luce, né si intravede lontanamente un progetto per il rilancio delle attività produttive ed in particolare nessun sostegno a quei mille commercianti del centro storico cittadino aquilano e per le centinaia di quelli dei centri del cratere.
Sarebbe ora e lo ripetiamo da anni in tutte le sedi, di avviare un progetto e reperire risorse da destinare a tale scopo e questa sì che sarebbe “signora politica” e non chiacchiere al vento.
Attendiamo con vigile attenzione che la politica batta finalmente un colpo al riguardo.
Sarebbe importante per restituire fiducia e speranza a migliaia di cittadini aquilani e prospettive occupazionali ai giovani che caparbiamente non hanno voluto abbandonare L’Aquila ed il territorio e che, proprio per questo, meriterebbero un presente dignitoso ed un futuro possibile nella loro città.
CONFCOMMERCIO ABRUZZO
Dallo scorso mese di febbraio 2015 ho il privilegio di presiedere la nostra Associazione Regionale ed il nostro Direttore è stato confermato nel suo ruolo di Direttore Regionale e così dopo circa vent’anni, torna alla nostra Organizzazione Provinciale Aquilana la guida politica e tecnica di Abruzzo Confcommercio. Siamo consapevoli della responsabilità che ne deriva ma sappiamo di poter contare sul vostro prezioso sostegno che, ne siamo certi, non verrà mai meno.
Siamo per questo fortemente impegnati nel confronto istituzionale continuo con il Consiglio e la Giunta Regionale per quanto riguarda l’utilizzo dei
fondi europei, delle tematiche che ci stanno particolarmente a cuore come la riforma della Legge Regionale 11 che regola il commercio, sugli stanziamenti di risorse per il sistema dei confidi, sulla nuova Legge Regionale che, su nostra richiesta normerà le Sagre e le Feste Popolari, sulle normative per il commercio elettronico e sulle norme e le risorse a supporto del turismoabruzzese che sempre più dovrà vedere ascoltare da parte della Regione le nostre istanze, quelle tese a rendere utilizzabile un vero e proprio giacimento come quello turistico oggi largamente sottoutilizzato dal punto di vista economico ed occupazionale.
E a proposito di destinazione dei Fondi Europei vogliamo dire con chiarezza che, nonostante i nostri sforzi, permane una visione “fordista” che alla luce della realtà ”post-fordista”, meriterebbe una revisione concettuale dell’attenzione che il Governo Regionale dovrebbe dedicare ai settori del commercio, del turismo e dei servizi che, come mai prima d’ora, incidono in quota preponderante sulla produzione del PIL e dell’occupazione in Abruzzo.
Sul fronte interno stiamo approntando un adeguamento statutario molto importante che vedrà ampliare la partecipazione della base associativa ed è stato avviato il monitoraggio da parte della confederazione nazionale delle Ascom di L’Aquila e Teramo, per concludere a breve il processo di fusione tra le due realtà associative.
Infine nelle prossime settimane saremo in grado di presentare tre importanti iniziative.
La prima di esse e’ la presentazione del progetto “TENACI”, la seconda riguarderà la realizzazione di un sito multimediale interattivo con quelli provinciali e la terza riguarda la ristampa della Guida Turistica Storica dell’Abruzzo che sarà presentata prima del l’avvio della stagione turistica estiva.
L’ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE PROVINCIALE
Prosegue intensamente l’attività sindacale e di servizi, settore quest’ultimo che abbiamo ulteriormente potenziato in campo formativo, cogliendo anche le opportunità offerte dal Fondo Forte aggiudicandoci recentissimamente un importante bando che coinvolge numerose imprese associate.
Continuiamo grazie alla fiducia riconosciutaci dalle aziende del nostro territorio la nostra campagna associativa e numerose sono le nuove adesioni che spesso vengono penalizzate dalle troppo numerose cessazioni per fine attività registratesi negli ultimi anni caratterizzati dalla pesante crisi economica.
Tutte le nostre realtà comprensoriali partendo dai confini del Lazio a Carsoli, ad Avezzano e nel capoluogo aquilano sistematicamente si confrontano con tutte le amministrazioni comunali per tutelare al meglio i legittimi interessi delle categorie che rappresentiamo.
Resta ancora da realizzare purtroppo, lo sforzo organizzativo avviato nel comprensorio Peligno e dell’Alto Sangro che è a mio avviso la principale priorità d’azione sul piano organizzativo territoriale.
Sul piano operativo il nostro C.A.T. Centro di assistenza tecnica segue, oltre che il settore formativo che abbiamo potenziato, anche il LEADER POINT punto informativo ed operativo in L’Aquila, Avezzano, Carsoli ed Acciano, del GAL GRAN SASSO VELINO.
LA CAMERA DI COMMERCIO
Sembra ormai fortunatamente svanita l’idea del Governo di abolire il sistema camerale, mentre prende sempre più corpo il progetto di fusione tra le
Camere di L’Aquila e Teramo come quella tra le Camere di Pescara e Chieti già deliberata.
Ci auguriamo che questi processi, peraltro complessi, possano essere definiti per migliorare efficienza e razionalizzare risorse preziose a favore del sistema delle imprese provinciali.
Al Nostro Presidente Santilli sempre vicino alle nostre imprese l’augurio di realizzare positivamente questa nuova impegnativa ed entusiasmante fase storica del sistema Camerale che lo vede alla guida regionale Unioncamere.
L’ACCESSO AL “CREDITO CHE MANCA”
“Il credito che manca” e’ il titolo di un recentissimo studio CER-CONFCOMMERCIO da cui emerge che dalla fine del 2011 le imprese italiane
stanno retrocedendo risorse al sistema bancario per un ammontare pari a 168 miliardi di euro, circa il 10% del PIL.
Quindi il canale di finanziamento non si è solo inaridito….si è invertito!!!!
Insomma, in Italia siamo al paradosso, è il sistema delle imprese a…”finanziare le banche”.
Mentre in altri Paesi europei il flusso netto dei finanziamenti alle imprese e’ aumentato fra l’1% ed il 5%.
Permangono in Italia più sfavorevoli che negli altri paesi le condizioni a cui le PMI accedono al credito.
Circa un anno fa fu il Governatore della Bankitalia a sottolineare le criticità del sistema e pochi giorni fa anche il Santo Padre, Papa Bergoglio, è ugualmente intervenuto sul delicato tema per sostenere che il popolo è umiliato dalle banche.
Basterebbe questo per comprendere che non ci siamo e che forse anche le azioni estreme del nostro Direttore hanno una valida motivazione.
Insomma noi richiediamo con forza un cambio di marcia e troviamo davvero incomprensibile che nessuna iniziativa anche quelle da noi richieste direttamente e per iscritto al Governo Nazionale venga presa in considerazione.
Non abbiamo ottenuto nessuna risposta né formale e tantomeno sostanziale.
Tutto questo danneggia l’economia e l’occupazione del nostro sistema produttivo e noi riteniamo centrale e prioritario un “nuovo corso” e ci auguriamo che il mondo istituzionale intervenga sollecitamente in questa delicata materia favorendo e valorizzando con normative e risorse il ruolo fondamentale del nostro Sistema Confidi baluardo solitario ma insostituibile per le piccole e medie imprese.
L’ENTE BILATERALE DEL TERZIARIO
Da poco più di un anno il nostro Direttore Cioni ha la responsabilità di guidare il nostro importante Ente Bilaterale che opera da diversi anni e che ci vede impegnati con i sindacati di categoria del commercio di CGIL CISL e UIL a perseguire i fini sociali, come accadrà oggi nel corso della nostra assemblea.
Infatti a breve saranno consegnati i premi di natalità e le borse di studio ai meritevoli giovani studenti.
Parimenti procedono i corsi di formazione gratuiti riservati alle aziende iscritte all’Ente che sono cresciute negli ultimi mesi ed alle quali viene assicurata assistenza sindacale e formazione professionale di alta qualità.
Auguriamo all’attività dell’Ente ed a tutto il Direttivo ogni positivo sviluppo futuro nell’interesse dei nostri iscritti.
LE ATTIVITA’ DEI SINDACATI DI CATEGORIA
Sempre attivi i Direttivi dei nostri sindacati di categoria che si sono rafforzati in numeri e qualità a partire dai nostri Giovani Imprenditori e dal suo Presidente Savella ed il suo vice Ceddia entrambi doppiamente impegnati sia nel movimento giovanile che in Federmoda, da Voi cari giovani ci aspettiamo ancora molto e siamo sicuri che non ci deluderete.
Così come le rappresentanze di FIDA guidata dal nostro valido Angelo Liberati, federazione che ha recentissimamente registrato la scomparsa prematura del magnifico Presidente Dino Abbascià al quale abbiamo inteso intitolare la sala assembleare che ospita i nostri odierni lavori assembleari.
Un grazie al nostro veterano Presidente Onorario FIPE, il Cav. Mario Maccarone impegnato anche a livello nazionale a rappresentare la storia gloriosa della nostra associazione territoriale.
Un sentito grazie alla storica presenza ASSIPAN ed al suo attivo Presidente Lucio Marinangeli impegnato in una campagna dai contenuti sociali tesi al recupero di una magnifica statua lignea ospitata nella Chiesa San Marco del capoluogo.
Come poi non esser grati ad Alessia Di Matteo e Luciano Biancone che portano avanti con impegno e dedizione le realtà associative di Federeventi e Federcolori.
Come non essere orgogliosi della nostra neo Cavaliere Gabriella Dell’Olio insignita della meritata onorificenza per la sua storica azienda e per il piglio competente con il quale guida la nostra pattuglia rosa di Terziario Donna avanguardia della nostra Organizzazione.
Devo poi un particolarissimo grazie di cuore al mio vice presidente vicario Alberto Capretti dirigente nazionale, regionale e provinciale FIVA per la
sua straordinaria passione di sindacalista di razza, per la sua tenacia e competenza che ci consentono di annoverare nella nostra organizzazione uno dei più rappresentativi e storici gruppi FIVA a livello nazionale.
Alberto grazie a te ed anche ai tuoi vicepresidenti Frutti e Liberati della Comprensoriale Aquilana che continua in un contesto difficilissimo ad aggiungere pagina dopo pagina il glorioso libro della storia settantennale del nostro Sindacato.
Analogo ringraziamento ai collegi dell’Ascom Marsicana per la preziosa e costante collaborazione che ci ha consentito anche quest’anno di realizzare iniziative di risonanza regionale come la Magia del Fare, fiera campionaria giunta alla sua terza edizione.
Un saluto ed un augurio di pronta guarigione al nostro attivissimo Presidente di Carsoli Giuseppe De Simone cui siamo grati per il prezioso presidio territoriale che offre ai nostri soci del suo comprensorio.
Un abbraccio affettuoso al nostro Luciano D’Amico ed a tutto lo staff di 50 & PIÙ per le tante iniziative culturali, sociali e ricreative e per i prossimi appuntamenti con i nostri Maestri del Commercio.
Ed infine, last but not least, un grazie a Michele Biallo per il suo impegno a sostegno del settore artigianale e per averci presentato il giovane Consigliere Giovanni Gambacurta oggi Presidente Provinciale FNAARC che con tenacia e capacità rare sta dimostrando quotidianamente la sua forte vocazione sindacale e siamo certi che il suo impegno continuerà a rafforzare il suo prestigio e la nostra organizzazione anche nel territorio Peligno e dell’Alto Sangro.
Bene, cari amici, dopo i sentiti e dovuti ringraziamenti voglio avviarmi a concludere questa relazione annuale e credo di poter dire che ci stiamo incamminando con fatica verso una nuova fase economica che dobbiamo affrontare con lucida consapevolezza e determinati a cogliere ogni pur piccolo segnale positivo e lavorare con grande impegno per adeguarci ai cambiamenti
che sempre più caratterizzeranno la gestione delle nostre imprese.
Non esistono parole o bacchette magiche, almeno io non le conosco, ma credo che alcune “parole guida” dovremo averle presenti.
“FORMAZIONE” , “INNOVAZIONE”, “UNIONE” sono tre parole che faremo bene a tenere presenti per proseguire insieme in Confcommercio il lungo viaggio che dura da più di settant’anni, anche in provincia dell’Aquila.
Io penso ne valga la pena perché anche il futuro, INSIEME, si affronta meglio.
Grazie.