L’AQUILA: – “Si scopron le tombe, si levano i morti i martiri nostri son tutti risorti!”. E’ così che inizia il famoso inno di Garibaldi di ottocentesca memoria ed è la prima cosa che viene in mente guardando le foto che alcuni abitanti di Marana, frazione del Comune di Montereale, ci hanno inviato riferendo quanto è incredibilmente successo oggi in paese.
Il Comune, dovendo garantire la sicurezza ai frequentatori del cimitero di Marana, ha affidato i lavori di potatura degli alberi presenti nell’area ad una ditta privata che oggi, infatti, ha iniziato le opere.
Qualcosa però, almeno a giudicare dalle foto scattate dai residenti, non deve essere andato per il verso giusto.
Lo scenario che presenta il sito cimiteriale al termine dei lavori, è paragonabile alle conseguenze di un uragano che ha devastato qualsiasi cosa incontrasse sulla sua strada: tombe danneggiate, altre letteralmente sfondate, altre ancora completamente sommerse dalle piante tagliate.
Quello che più lascia perplessi, effettivamente, è l’elevato numero di tombe danneggiate. Non è chiaro, infatti, il motivo per cui, dopo i primi danni, non si sia proseguito nei lavori di potatura con più attenzione e con opere preventive adeguate che potessero evitare il disastro che ora è sotto gli occhi di tutti.
Alcuni abitanti che hanno assistito ai lavori, oltre a valutare azioni legali finalizzate al risarcimento dei danni subiti, hanno riferito che gli stessi sono stati effettuati in condizioni precarie e con attrezzature non adeguate.
In serata, intanto, il comune di Montereale ha interdetto l’accesso al pubblico del cimitero.