L’AQUILA: – “Nella legge mille proroghe portata in aula contro il nostro parere nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre, il Consiglio regionale aveva anche deliberato su una modifica alla legge 39 del 31 luglio 2012, riguardante i maestri di sci – rileva il Consigliere del Movimento 5 Stella, Gianluca Ranieri – Già allora non eravamo d’accordo a che una norma rilevante per un settore che nella nostra regione garantisce reddito ed occupazione ad un numero non trascurabile di persone, fosse presentata fuori sacco e derubricata con cinque minuti di discussione notturna, a valle di una seduta consiliare durata quasi fino all’alba. Di conseguenza, poiché in Terza Commissione si è tornato a parlare di professioni legate al turismo della montagna, ritenendo che ci fossero le possibilità per migliorare tale norma e per perfezionare le modifiche apportate, abbiamo presentato un emendamento che prevede la possibilità per i maestri, di usare anche le divise sociali, purché recanti il distintivo con il logo ed i colori della Regione Abruzzo. Questo – sottolinea Ranieri – per permettere alle scuole di sci della regione di continuare a mantenere la loro identità, pur riconoscendosi in un’unica organizzazione di categoria. I maestri di sci non sono, infatti, forze di polizia e non si ravvisa, dunque, la necessità di un’unica divisa che li identifichi univocamente in ogni momento, fermo restando che sono comunque ben identificabili anche senza. Inoltre, ci sembra inopportuno gravare di costi non necessari un settore che subisce fortemente gli effetti della crisi economica, costringendo dei professionisti ad ulteriori esborsi sicuramente non necessari. In ogni caso, poiché tutto l’impianto normativo richiede una serie di più attente considerazioni ed i modi con i quali questa legge è stata votata ci costringono a farci qualche domanda, stante la completa mancanza del requisito di urgenza che ne giustificasse, è bene ripeterlo, l’inserimento fuori sacco e a notte fonda, ci auguriamo – conclude il Consigliere del M5S, Ranieri – che si possa presto procedere ad una ulteriore revisione attraverso l’uso appropriato degli strumenti democratici di concertazione”.