L’AQUILA: – Dal 1° del prossimo mese, le 1.086 persone che percepiscono ancora il contributo per l’autonoma sistemazione, il cosiddetto Cas (in tutto circa 500 nuclei familiari, secondo gli ultimi dati del Comune dell’Aquila), non riceveranno più l’assegno che viene erogato a coloro che non hanno più una casa in seguito al terremoto del 6 aprile 2009.
Dal 1° aprile arriverà lo stop anche all’affitto concordato e al fondo immobiliare, ossia a tutte le forme onerose di assistenza post-sisma, costate diversi milioni di euro all’anno per poter aiutare i cittadini rimasti senza casa.
Il tutto in un’ottica di razionalizzazione delle spese legate alla gestione del dopo terremoto voluta proprio dallo Stato, che il 31 marzo chiuderà i rubinetti.
“Finisce un’epoca”, ha commentato l’assessore comunale al ramo Fabio Pelini, che ha anche accennato al futuro utilizzo dei 4.500 alloggi antisismici del progetto C.a.s.e.: “Il Comune può cominciare ora a gestire le new town in modo più libero”, pensando a strutturare alcuni dei 19 quartieri come campus universitari, in particolare quelli di Roio e di Coppito, vicini alle facoltà di Ingegneria e Medicina, mentre si metteranno a disposizione alloggi soprattutto per le famiglie in condizioni di fragilità sociale e per i disoccupati.