L’AQUILA: – “I risultati sbandierati dal Pd in conferenza stampa non rappresentano affatto una vittoria ma piuttosto, la chiara dimostrazione che, finora, poco o nulla è stato fatto per la ricostruzione”. La critica arriva dal Consigliere comunale di Forza Italia, Roberto Tinari.
“La senatrice Pezzopane, dal canto suo – spiega Tinari – dovrebbe smetterla di dare dei ‘gufi’ a chi, fino ad oggi, vestendo semmai i panni del “grillo parlante”, non ha fatto altro che rappresentare la triste realtà. Le casse comunali versano infatti in gravissime difficoltà di bilancio e, ancora una volta, a farne le spese, a riparare al disastro, non saranno chiamati coloro che l’hanno prodotto ma gli incolpevoli cittadini aquilani. Basta guardarsi intorno. La ricostruzione è ferma, quella delle frazioni non è mai partita, i progetti Case, privi di manutenzione, anche quella ordinaria, cadono a pezzi e i cittadini sono sommersi da continue richieste di pagamenti, tra canoni, tasse e balzelli, a fronte dei quali, però, i servizi sono inesistenti o gravemente carenti. Gli aquilani sono stufi di promesse e di rassicurazioni che, puntualmente, vengono disattese. Se il Governo ha sbloccato i fondi solo ora, vuol dire che, per almeno due mesi, non ci saranno soldi in cassa. Se poi pensiamo che vi sarà una distribuzione tra il Comune dell’Aquila e quelli del cratere, basta fare un calcolo matematico per capire che si tratta di briciole”. Con buona pace dei cittadini aquilani che, da sei anni, aspettano di poter tornare nelle loro case, dunque, il Pd presenta come un successo e una vittoria la triste constatazione che, purtroppo, non vi sarà una ricostruzione rapida e, soprattutto, si avrà una ricostruzione solo parziale. La maggior parte degli aquilani, dunque, dovrà aspettare ancora anni prima di rientrare nella propria abitazione”.
“Quanto all’autonomia e alla considerazione di cui godono questa Amministrazione comunale e questa classe dirigente presso il Governo – termina Tinari – mi pare un segnale evidente e chiarissimo il fatto che i fondi, guarda caso, siano stati sbloccati solo dopo la nomina del nuovo coordinatore dell’Usra. Un uomo di Governo che, al pari del suo predecessore Aielli, vestirà, nei fatti, i panni di commissario”.