L’AQUILA – di Nicola Facciolini – Sergio Mattarella è il XII Presidente della Repubblica Italiana, un Conservatore Innovatore al Quirinale. Storia, Legalità e Politica per far rinascere gli Italiani. Il Presidente Sergio Mattarella: “Lo Stato deve assicurare il diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura”.Le speranze degli Italiani alla ricerca della figura istituzionale di altissimo profilo intellettuale, etico e morale che salvi la Nazione dai Warlords e la Costituzione della Repubblica dalle bombe H dell’ideologia plebiscitaria Gender. Il Giuramento e il Discorso del nuovo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella: l’atto ufficiale col quale il Presidente assume la carica ed i relativi poteri per sette anni. Il Capo dello Stato è il garante della Costituzione. Cos’è emerso dal Discorso presidenziale di Sergio Mattarella? Che l’Italia non si lascerà trascinare in un nuovo conflitto mondiale; che liberalizzare la Impresa e la Industria Spaziale Commerciale Privata anche in Italia, è l’unica vera Riforma Costituzionale degna di questo nome per aumentare le nostre Libertà Fondamentali oggi sotto l’attacco dei Signori della guerra; che sarà Mobilitazione Nazionale per il Lavoro e la Difesa della Costituzione della Repubblica Italiana; che l’Italia ripudia la guerra e promuove la pace; che la lotta contro le mafie e la corruzione è una priorità indefettibile; che la Meritocrazia e la Famiglia sono a fondamento della Democrazia; che anche gli Italiani all’Estero dovranno partecipare alla Rinascita del Belpaese; che il Quirinale sarà per davvero la Casa degli Italiani; che per riscoprire l’Unità nazionale è fondamentale l’azione che, come sistema, possono fare gli organi costituzionali: il Governo, il Parlamento, la Corte costituzionale, la Presidenza della Repubblica; che gli Stati Uniti di Europa politici non possono più attendere. Insieme alla Russia. L’Italia ha bisogno di un Partito Conservatore che faccia da contraltare al Partito Democratico, come succede nelle più grandi Democrazie occidentali. Occorre un gesto di concordia e di saggezza nazionali per celebrare degnamente le solennità del 25 Aprile (Festa della Liberazione), del 24 Maggio (Centenario dell’entrata in guerra degli Italiani nel primo conflitto mondiale), del 2 Giugno (Festa della Repubblica) e del 4 Novembre (Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate per la Vittoria nella Prima Guerra Mondiale). Non servono alibi per scaricare sulla Costituzione della Repubblica le colpe e l’impotenza di un sistema politico obsoleto. La Carta Fondamentale è sotto assedio. L’Europa non c’entra affatto.