L’AQUILA – Sarebbe giusto che il Presidente della Repubblica sia invitato dal Consiglio Comunale quale espressione dell’intera Città e non da uomini sempre più soli che tentano disperatamente di accostare i propri nomi a quelli delle più alte cariche dello Stato, con il solo fine di mostrare il petto gonfio a L’Aquila. Lo dichiara in una nota Il Consigliere Comunale Luigi D’Eramo.
Leggiamo le dichiarazioni dell’antiaquilano Luciano D’Alfonso, seguito dal Sindaco Massimo Cialente e dal Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli, che fanno a gara di comunicati stampa per invitare a L’Aquila ed in Abruzzo il neo Presidente della Repubblica, dice D’Eramo. La naturalezza del Partito Democratico nel creare l’aspettativa in Citta’ di un’imminente visita istituzionale (questa volta tocca a Mattarella) e’ ridicola.
Le loro sono dichiarazioni sempre più intrise di aquilanita’ apparente le quali ripercorrono si il dramma ed i drammi del terremoto e della ricostruzione, ma invece nascondono solo strategie utili agli accreditamenti e posizionanti all’interno del Partito Democratico.
Solo chiacchiere, dunque, come per la visita di Matteo Renzi, che il Capoluogo e la ricostruzione attendono ormai da un anno.
Un’attesa fatta di annunci, di individuazione di date certe, ma clamorosamente smentire dai fatti e dalle assenze del Premier.
D’Alfonso, Lolli e Cialente la smettano di “distribuire” inviti a Roma e speranze a L’Aquila, perché appare sempre più evidente che per il Governo non hanno quel peso politico istituzionale necessario e per gli aquilani non rappresentano più un riferimento credibile, conclude D’Eramo.