L’AQUILA: – E’ sconfortante, per chi come noi si batte perché ai giovani sia data la possibilità di poter far valere e vedere considerate le proprie idee con criteri diversi dal compiacimento del padrino di turno, leggere la presa di posizione di Leonardo Scimia sulle problematiche delle mense universitarie. Scimia, piuttosto che entrare nel merito delle vere problematiche dell’ADSU e dei servizi erogati, si preoccupa di difendere il suo “padrino”, ovvero Guido Liris.
Le proteste degli studenti – sono anche io un rappresentante – sono legittime e comprensibili e motivate dalle preoccupazioni che loro stessi avevano sollevato da mesi. Il disagio della chiusura delle mense andava evitato. La vicenda assume però aspetti inquietanti quando un esponente di un movimento studentesco antepone la difesa d’ufficio dei vertici di partito alla verità e all’interesse della categoria che rappresenta. Possibile che Scimia non si sia accorto del silenzio di Liris in questi anni sulle questioni universitarie? Non una parola contro l’ADSU e l’attuale cda nominato dalla giunta Chiodi; nessuna proposta per far funzionare meglio una struttura che non andava come doveva. Ancor più grave che lo stesso Scimia sorvoli sul fatto che nei 5 lunghi anni di governo dell’amministrazione regionale di centrodestra il suo politico di riferimento non sia riuscito (non so se ci abbia mai provato) a rimediare alla assurda vicenda.
Il lavoro di Stefano Palumbo è contraddistinto da serietà ed è fatto tutti i giorni senza la ricerca spasmodica dell’apparizione estemporanea e propagandistica. Noi lo apprezziamo e lo sosteniamo per questo e per aver portato a casa risultati concreti come il suggerimento delle soluzioni amministrative che hanno consentito all’ADSU di uscire dal pantano in cui si era ficcata sul servizio mense e la condivisione delle linee guida inserite nel documento votato (all’unanimità) in consiglio comunale. Non per questo abbiamo mai sentito il bisogno di inneggiare al suo impegno, perché siamo convinti che l’autonomia delle idee e dei programmi sia un valore da coltivare. Noi, giovani democratici, abbiamo i nostri, e tra questi c’è la proposta della Consulta giovanile, vera, partecipata, aperta alle migliori energie della città. Non una proiezione delle posizioni dei “vecchi”, come vorrebbe il centrodestra.
La nostra preoccupazione è quella di vedere giovani crescere all’ombra del politico di turno nella più vecchia delle logiche; ai giovani aquilani e agli studenti universitari dico di essere protagonisti nel difficile processo di rinascita della città, ma di farlo senza lacci e senza schemi. La nostra forza sta proprio nella libertà di pensiero che solo un giovane possiede, non limitiamola e peggio ancora non deleghiamola ad altri.
Mario Schettino
Segretario Giovani Democratici L’Aquila