L’AQUILA: – Questo concerto è inequivocabilmente dedicato alla “Giornata della Memoria” quando il 27 gennaio tutto il mondo libero ricorda le vittime dell’Olocausto e proposto Sabato 31 Gennaio all’Aquila alle ore 18 al Ridotto del Teatro Comunale per la 40a Stagione Concertistica dell’ISA e Domenica 1 Febbraio al Teatro F.P. Tosti di Ortona alle ore 18.00 in collaborazione con il Comune di Ortona, l’Istituto Nazionale Tostiano, l’Associazione Amici della Musica Albanese e la Fondazione Carichieti.
Direttore e solista di questo concerto con L’Orchestra Sinfonica Abruzzese Luigi Piovano, che ne ha curato anche l’arrangiamento per violoncello e archi. Piovano, musicista dai natali abruzzesi, con un’avviatissima carriera da solista nel panorama musicale internazionale, è Primo violoncello solista dell’Orchestra di S. Cecilia.
Di inusuale interesse è la scelta dei tre autori le cui composizioni formano il programma. Essi infatti hanno ciascuno un diverso rapporto con l’ebraismo: Bloch è ebreo anche se naturalizzato americano nel 1919; Bruch era di sentimenti sostanzialmente antisemiti influenzati anche da una certa cultura tedesca che non nascondeva il suo disprezzo nei confronti dell’ebraismo. Mendelssohn infine, nato da una ricca famiglia ebraica si convertì poi al cristianesimo. Tre compositori dunque che vivono il loro rapporto con la cultura ed il credo ebraico in modo completamente diverso e che per questo è interessante ascoltarli insieme proprio perché le contraddizioni nei confronti degli ebrei, la loro stessa tragedia che non iniziò certamente con i fascismi del XX secolo, sono antiche e, purtroppo, spesso ancora vive nel mondo a noi contemporaneo.
Breve estratto dalle note a cura di Francesco Sanvitale
E. Bloch (Ginevra, 1880 – Portland, 1959)
I Tre poemi ebraici per orchestra che ascoltiamo nella trascrizione con il violoncello solista di Luigi Piovano sono del 1916 e rappresentano in modo chiaro quanto Bloch fosse legato alla tradizione popolare della musica ebraica anche se il trattamento orchestrale dimostra una perizia nella strumentazione ed una creatività negli equilibri sonori che pongono la composizione ben al di là di un semplice omaggio alle proprie radici
M. Bruch (Colonia, 1838 – Friedenau, 1920 )
Kol Nidrei per orchestra op.47, arrangiamento per violoncello ed archi di L. Piovano.
La composizione in un solo movimento è del 1880 e ha anche un titolo alternativo più completo Kol Nidrei (Stimme des Gelübdes), Adagio per violoncello e orchestra op.47. Lo stile è tipicamente romantico a conferma del distacco di Bruch dalle nuove tendenze del Wagnerismo e del post-romanticismo
F. Mendelssohn (Amburgo, 1809 – Lipsia, 1849)
Sinfonia n. 4 in la maggiore “Italiana”, op. 90
La sinfonia fu eseguita nel maggio del 1833 dalla Filarmonica di Londra diretta dallo stesso autore. Il carattere della sinfonia si rivela subito nello slancio e nella spontaneità dell’Allegro iniziale, che si apre con un attacco risoluto e giovanile enunciato rispettivamente dagli archi e dagli strumenti a fiato. Il tempo più caratteristico ed emblematico di tutta la sinfonia, tale da riassumere e giustificare il significato del titolo, è il Saltarello finale che riproduce e rievoca liberamente gli atteggiamenti e le cadenze della popolare danza romana. Il tema è vivacissimo e brillante e scorre su un ritmo a note ripetute in un clima di briosa, spigliata e incandescente animazione.